Lotta alla recessione. Il festival Città Impresa interroga l’economia

Il Giornale di Vicenza / Alessia Zorzan

Un premio nobel, due ministri, due sottosegretari, rappresentanti del mondo economico, docenti universitari, giornalisti. Vicenza torna a trasformarsi in un grande laboratorio di economia e sviluppo con il 12° festival Città Impresa, edizione primaverile del Festival dei territori industriali, diretto da Dario Di Vico.

Una rassegna che prende forma in un momento delicato per il Paese, alle prese con una fase di incertezza economica.

Due i temi cardine indicati per questa edizione, i rischi di recessione e il “Nord dimenticato”, ma spazio anche ad economia circolare, digitalizzazione, infrastrutture, proprietà intellettuale. Tutto approfondito in 37 appuntamenti, tra il 29 e il 31 marzo. Con due tappe di avvicinamento, il 23 marzo a Schio per parlare de “Il welfare è rinato a Schio, lo spirito di Alessandro Rossi” con Tiziano Treu, presidente del Cnel, e giovedì 28, a villa cordellina di Montecchio Maggiore, con l’incontro “Quei champions che continuano a crescere”.

L’evento è promosso da ItalyPost e Comune, con il patrocinio della Provincia, in collaborazione con Commissione Europea, main partner Intesa Sanpaolo, e con la collaborazione di Federmeccanica, Confindustria Vicenza, Confartigianato Vicenza e Cna Vicenza, curato da Goodnet Territori in Rete.

Ad inaugurare ufficialmente il calendario è atteso Michael Spence, nobel per l’economia 2001, con una lectio magistralis al Cuoa di Altavilla. Annunciati anche, tra i numerosi ospiti, Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Affari esteri; Erika Stefani, ministro degli Affari regionali e delle Autonomie; Mario Monti, presidente della Bocconi, già presidente del Consiglio e commissario europeo alla concorrenza; Giulio Tremonti, presidente Aspen institute Italia; Maurizio Sacconi, già ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali; Maurizio Stirpe, vicepresidente Confindustria; Ilvo Diamanti, dell’università di Urbino.

Il festival sarà itinerante tra i “gioielli” della città, ossia palazzo Chiericati, Basilica, Olimpico, Intesa San Paolo, palazzo Trissino, palazzo Bonin Longare. «Il nostro territorio – ha ricordato il sindaco Francesco Rucco alla presentazione dell’evento – rimane un distretto industriale fondamentale per il nostro Paese. Ben venga questo confronto, che ci permetterà di toccare temi di grande attualità come l’economia circolare, l’autonomia, il reddito di cittadinanza». «Sarà piacevole vedere i nostri palazzo trasformarsi in aule per seminari e approfondimenti», ha aggiunto Silvio Giovine, assessore alle attività produttive.

«I festival – ha sottolineato Di Vico – sono investimenti a rendimento differito. Non possono cambiare gli indici Istat, ma possono seminare cultura». Non solo teoria e prospettive a lungo termine, comunque. «La forza di questo festival sta anche nelle sue caratteristiche di concretezza», ha aggiunto Federico Visentin, presidente del Cuoa. Testimonianza ne è, ad esempio, lo spazio promosso da Federmeccanica, dedicato a studenti e aziende, con l’allestimento in Basilica della “casa delle imprese”. Venerdì e sabato Acciaierie Valbruna, Baxi, Forgital e Polidoro incontreranno gli studenti per colloqui conoscitivi e di preselezione.

Una finestra sarà aperta anche sul binomio sport-economia, con la serata in programma venerdì 29 all’Olimpico, con “Il caso Vicenza, l’industria sposa il calcio” con Paolo Bedin, dg del Vicenza Calcio. «Lo sport – ha osservato Bedin – è un grande comparto economico. Si parlerà di sostenibilità delle società sportive e di rinnovamento strutturale, che in Italia non si vede». Parlare di economia, nel Vicentino, significa indagare la storia di grandi “campioni”, ma anche di un assetto di piccole medie imprese, sulle quali ha posto l’accento Francesco De Lotto, direttore generale Confartigianato: «La politica a tutti i livelli – ha sottolineato – deve considerare il 98,6% delle Pmi come la regola, non l’eccezione».

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