L’Italia che cresce visita le aziende Groppalli e Mcm, scuole di eccellenza

La Libertà / di Gianmaria Vianova

Elisabetta Trovato viene da Catania, studia Direzione aziendale: «Sto lavorando ad una tesi sui distretti industriali e assieme al mio relatore abbiamo pensato che questa fosse una occasione da cogliere». Lei è una dei 57 ragazzi che stanno partecipando alla Academy del Festival Città Impresa di Piacenza.

L’iniziativa promossa da ItalyPost e Comune di Piacenza, curata da Goodnet, ha portato nella giornata di ieri studenti e dottorandi all’interno di due eccellenze del panorama industriale piacentino: la Groppalli di Gragnano e la MCM di Vigolzone. Nel primo pomeriggio è la Groppalli Srl ad inaugurare il tour. L’impresa nata nel 1977 è leader in Europa nella componentistica per le caldaie ed ha una forte dedizione all’export, che incide per il 60% negli ordinativi. Ad accogliere il gruppo Luciano Groppalli, proprietario dell’azienda, che ha illustrato la filosofia che sta alla base del successo: «I nostri dipendenti sono tutti cresciuti in azienda, se si vuole fare carriera bisogna partire dal reparto». La gavetta sulle macchine è parte integrante della formazione: «Se non ci si sporca le mani la conoscenza è limitata, io stesso ho cominciato dalla attrezzeria». Lo stabilimento si sviluppa su due piani ed è caratterizzato da una forte automazione: «Attraverso un’opera di ricerca e sviluppo costante siamo riusciti ad aumentare i quantitativi nonostante la spietata concorrenza di prezzo degli ultimi anni». A collegare il tutto due magazzini verticali, anch’essi automatizzati, che agli occhi stupiti degli studenti per dimensioni poteva richiamare un’atmosfera da Fabbrica
di cioccolato di Roald Dahl: uno dei due supera i 30 metri di altezza.

Denis Gambelli viene da Bologna, mentre entra nello stabilimento di Vigolzone della MCM SpA racconta che studia Economia e professione: «È davvero affascinante vedere come funzionano i processi produttivi di queste realtà, ci sembrava interessante aderire all’iniziativa». Lo scenario cambia radicalmente: il mercato è quello delle macchine utensili speciali, costruite su misura del cliente. «Offriamo prodotti e macchine costruite ad hoc per aziende manifatturiere che lavorano materiali metallici e, più recentemente, nel segmento aerospace», illustrava l’ingegner Gian Luca Giovanelli, Amministratore delegato. «Siamo parte di una multinazionale cinese (il gruppo RIFA, ndr) ma manteniamo una nostra
autonomia, il mercato europeo resta il nostro sbocco principale». «Abbiamo dimensioni medie, che però per il nostro obiettivo sono ideali – continuava Giovanelli – siamo abbastanza grandi per competere ma abbastanza piccoli da poter essere flessibili e capaci di adattarci». All’interno dei capannoni commesse da ogni dove in Europa, veri e propri manufatti rebus per i non addetti ai lavori, ma rispondenti a necessità uniche e irripetibili da un cliente ad un altro. A serrare la fila al termine della visita è Fabio Fusato, ragazzo veronese che studia a Trento. In un gruppo di laureati in economia e ingegneria gestionale è una mosca bianca, fa matematica. «Io e un gruppo di miei colleghi qui presenti facciamo parte  dell’associazione studentesca Utfen, il Festival e l’Academy ci ispiravano, è una occasione per comprendere le realtà che funzionano». Rappresentanti di tutta la giovane Italia che cresce, insomma, calcavano il nostro territorio.

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