Le Fs confermano: «Sì al Central Park»

L’Arena

Ferrovie dello Stato svilupperà a Verona un grande intervento di riqualificazione di un proprio asset, un’area che in passato gestiva lo scalo merci, per creare, con il Comune, la nuova area verde Central Park, all’ex scalo merci ferroviario di Santa Lucia, situato tra la stazione di Porta Nuova e il quartiere a sud della città. Valore dell’opera, 50 milioni.

Lo ha annunciato ieri l’amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, parlando alla giornata inaugurale del Festival Città Impresa di Vicenza.L’obiettivo è un parco urbano pubblico, tipo il Sempione di Milano e quello di Villa Borghese, a Roma, a cui unire piste e piattaforme sportive, spazi per la cultura e gli spettacoli, e anche ristorazione. Un luogo tutto da vivere, da veronesi ma anche turisti e visitatori. Tra l’altro vicino alla futura nuova stazione a sud di quella attuale di Porta Nuova, per l’alta velocità ferroviaria, che sarà un collegamento con il futuro parco. Ed è un obiettivo cui insieme Comune e Ferrovie dello Stato stanno lavorando e per questo costituiscono un tavolo tecnico che comincerà a dare corpo all’idea.Il progetto collegherà l’area della fiera con la stazione di Porta Nuova.
«Un investimento di riqualificazione di circa 50 milioni», ha detto Battisti, «dobbiamo chiuderlo dal punto di vista dei tempi. Sarà un programma di valorizzazione dei nostri asset. Siamo una delle realtà industriali del Paese più ricche di asset fisici. Abbiamo un patrimonio enorme: vogliamo procedere a una valorizzazione dei nostri asset, soprattutto quelli non funzionali all’esercizio ferroviario».A Milano, ha detto ancora Battisti, «abbiamo due milioni di metri quadrati di superficie, di cui 1.300 mila di scali da valorizzare: diventeranno tramite la più grande riqualificazione urbana del futuro, la Milano del 2030».Sulla questione interviene anche il sindaco Federico Sboarina: «Il Central park cambierà il volto di Verona. Sarà un’altra città, così armoniosa che adesso capisco sia difficile da immaginare. Io ce l’ho in mente da un po’ e sto facendo l’impossibile perché si realizzi. Per questo sono soddisfatto delle parole di Battisti. Ci siamo sentiti ieri, ci vedremo presto. Il Central park sta diventando realtà, lo so dalle carte che stiamo mettendo a punto. Certo ci vorrà tempo, ma per i residenti di Verona sud sarà tutta un’altra vita e non solo per loro. Avremo verde per tutte le esigenze urbane. Il risultato si sta materializzando e sono contento di aver convinto le Fs a realizzare la più grande opera di rigenerazione urbana del storia della nostra città. Tutto ciò conferma la bontà del percorso intrapreso».

Il progetto aveva visto un passo in avanti pochi giorni fa, con il primo incontro per condividere il protocollo d’intesa. A porre le basi della riconversione a parco urbano dello scalo merci di Porta Nuova il sindaco Sboarina con gli assessori all’Urbanistica Ilaria Segala e ai Lavori pubblici Luca Zanotto, e i rappresentanti di Ferrovie dello Stato, RFI, Sistemi Urbani e Mercitalia Logistics. L’obiettivo del protocollo è condividere una visione d’insieme dell’area che permetta di potenziare il sistema ferroviario veronese di alta velocità e di riconvertire a grande parco urbano le aree dell’ex scalo merci, che non sono più funzionali all’esercizio delle attività di trasporto. Il tavolo tecnico di confronto ha già stabilito che sarà siglato a breve il protocollo d’intesa. Entro 12 mesi dalla sottoscrizione sarà adottato un masterplan dell’opera, con cui il Comune si impegnerà a intervenire con strumenti urbanistici adeguati sulle aree interessate dal piano di rigenerazione urbana.

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